chiaramente era fallo!!!
Ieri Nesta ha annunciato l'addio al Milan, un po' di cose sparse che ha detto:
"Non so ancora dove andrò, non ho firmato con nessuno..."
"Quando finisco la stagione, penso alla fine della prossima e penso che ormai i ritmi del campionato, della Champions e tutto il resto, non mi permettono di giocare sempre. E siccome non ce la faccio ad aspettare il mio turno in panchina..."
"Sono venuto a Milano da romano e mi sono sentito meglio che a casa, anche se Lazio mi resta nel cuore"
"I tifosi della Lazio ricordano un altro Nesta..."
Già in questo precedente POST mi schieravo per un suo ritono, ma purtroppo anche oggi con la certezza dell'addio al Milan so che la cosa è praticamente impossibile, non per la volontà del giocatore, ma per la maleducazione sportiva del proprietario della Lazio. E visto che ce lo dovremmo tenere per tanto tempo, "sine die", possiamo tranquillamente dire che questi anni saranno ricordati come il medioevo dei laziali e della lazialità.
Filosoficamente, il Medioevo si caratterizza per una grande fiducia nella ragione umana, che si esprime nella corrente della scolastica. La crisi di questa corrente filosofica, nel XIV secolo, fu segnata da un crollo di fiducia nella ragione e da un conseguente crescente fideismo, portò alla fine del pensiero medievale ed alla nascita del pensiero moderno. L'Umanesimo ed il Rinascimento furono dei poderosi tentativi di rispondere a tale crisi, proponendo dei modelli, gli "antichi", come risposta al crollo di fiducia nella ragione umana.
Ecco Nesta sarebbe "un antico" adatto alla rinascita della lazialità che prima o poi dovrà pure avvenire... ma certo è difficile aspettarsi qualcosa da un personaggio del genere.
RML
UNa volta Nesta, l'anno dopo lo scudo della Roma, disse alla premiazione degli oscar del calcio, che comuqnue lui votava solo per giocatori della Roma o della Lazio e che gli sembrava, quell'anno, di aver votato per MOntella. Mi piacque tanto.
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