lunedì 14 maggio 2012

MANCIO





Saranno quei colori (i colori sono importanti in questa storia), sarà stato il finale incredibile al cardiopalmo, sarà stata la contemporaneità della partita dello United, sarà che la storia non è mai stata troppo benevola con loro, ma io mi sono veramente emozionato ed ho esultato come una iena al gol di Aguero. E' stato bellissimo seguirla in tv con il commento di Massimo Marianella e non oso immaginare l'emozione di viverla da tifoso all'Eithad Stadium. Mi correggo li posso anche capire, perchè a noi successe anche di "peggio" ma dall'altra parte mica c'era la Roma, ringranziando il cielo. La vittoria del City è chiaro che sia figlia dell'enorme esborso economico della proprietà ma anche, e soprattutto, è legata al suo Manager, Mancini Roberto da Jesi.

Può piacere o non piacere. Può essere considerato un tecnico capace o meno. Può essere considerato fortunato o  semplicemente scaltro perchè sta al posto giusto al momento giusto. Ma quello che ha vinto, e come e dove l'ha vinto, dimostra che non è un tipo nè convenzionale nè banale. Ha riportato lo scudetto al City dopo 44 anni, da allenatore ha prima vinto una Coppa Italia con la Fiorentina e poi riportato lo scudetto all'Inter. Da giocatore ha vinto due scudetti con Sampdoria e Lazio più svariate coppe. Ripeto Sampdoria e Lazio. C'è altro da dire? Penso proprio di no. Non può piacere per molteplici motivi, ma di solito Mancio non piace a chi non ce l'ha.


RML

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