lunedì 5 dicembre 2011

NE' PANETTONE NE' PAELLA [ale]


Un punto di vista di alessio (tifoso giallorosso) sullo stato delle cose...


Difficile immaginarne lo stato d'animo.
Luis Enrique da quando è a Roma, e alla Roma, non lascia mai capire nulla di se. Non sappiamo mai quale formazione schiererà né quali giocatori stia realmente prendendo in considerazione. Essere o non essere in gruppo non è un'indicazione. Aver partecipato o meno al ritiro pre-campionato serve solo per le statistiche. Rimane l'ultimo allenamento, forse quello può dare qualche indicazione ma solo in termini di partecipazione o meno nei convocati e chissà che prima o poi non ci stupisca anche li.
Non sappiamo se quella di Lucho sia voglia di stupire, incompetenza o reale impossibilità a fare di meglio. La società sembra ancora difenderlo ma non si capisce se per reale convinzione o per non sbugiardare la scelta fatta di affidare la squadra all'allenatore delle Asturie. Però sono certo che lui non sia autolesionista e che stia cercando di fare bene. 
Ma allora quali sono le ragioni del presunto fallimento? Per quanto sia vero che la squadra si è formata a settembre inoltrato e che un'opera così profonda di rinnovamento difficilmente fornisce subito un risultato, credo ci sia soprattutto un problema di mentalità non concilianti. Il pensiero spagnolo e quello italiano non possono funzionare insieme. Non parlo di tattica, dove bastano un po' di piedi buoni, elasticità ed esercizio ma di modi di vivere, giocare e pensare. In uno spogliatoio (ora quello della Roma ma in altre piazze non sarebbe troppo diverso) dove cameratismo e nonnismo prevalgono, dove l'amicizia con un conduttore radiofonico o un giornalista può tradire qualsiasi segreto, dove è più importante non contraddire i tifosi che imparare cosa siano veramente il fair play e soprattutto dove non esiste la cultura della sconfitta né tantomeno della vittoria non c'è possibilità.
Se ora, anche la prossima partita, non darà risposte, ed è improbabile visto l'avversario e viste le numerose assenze tra i giocatori della Roma, Luis Enrique non troverà sotto l'albero di Natale né panettone né paella e ce lo ritroveremo  così come lo ricordavamo prima di quest'estate, cioè col naso rotto per colpa del calcio italiano. 



Ale

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