venerdì 13 febbraio 2015

KEYSER LOTITO SÖUZE



Non che il personaggio in questione sia lontanamente affascinante come l'enigmatico "zoppo" del magnifico film del '95 di Bryan Singer, tutt'altro, di affascinante ed enigmatico non ha proprio nulla. Ma come il buon "Verbal" Kint é stato sottovalutato fin dall'inizio da tutti, compresi i potenziali nemici (almeno sulla carta). Ha ingannato praticamente tutti: tifosi, addetti ai lavori, giornalisti, politici.

C'è chi lo considerava e purtroppo lo considera ancora oggi una macchietta, l'ennesimo motivo di sberleffo, di sfottò, ma nulla é tremendamente più serio di un uomo che nel giro di dieci anni si é appropriato di una squadra di serie A nel lontano 1994 "truffando" il mercato insieme al cognato Mezzaroma (condanna fresca fresca), che ha scalato quel sistema tanto a lui caro fino a raggiungere la carica ombra di presidente della Lega e della Federcalcio, un uomo che si riempie la bocca con termini seri ed importanti come valori, moralità, impegno, aggregazione, istituzioni... Ecco le istituzioni, dove stavano queste (sia sportive che non) memtre quest'uomo é diventato così influente è così importante, erano conniventi??? Penso proprio di sì, perché attenzione non è che ha puntato la pistola in testa a qualcuno (almeno spero) ma la sua ascesa al potere é stata del tutto "democratica". E saranno proprio le istituzioni che lo lasceranno del tutto impunITO... Il buon Lotito.

Un'ultima cosa: state tranquilli che l'ultimo pensiero di Lotito é la Lazio e che di tutta questa storia ne pagherà le amere ed ineluttabili conseguenze... Come sempre, basta che ce lo leviamo dalle palle.

Tornando all'incipit iniziale, i "Soliti Sospetti" si può trovare fantasticamente a gratise su YouTube, anche se la scena chiave del film é questa:






domenica 8 febbraio 2015

BONUCCI... E TUTTI GIÙ PER TERRA



Non é certo tra i più simpatici (anche se non é per niente così scarso come dicono), ma ieri ha regalato al popolo dei pallonari una vera chicca...

Se ve la siete persa eccola:






domenica 1 febbraio 2015

UN'ECO DAL PASSATO, JHOAN CRUIJFF


Diffidate di chi vi parla di Johan Cruyff ed ha meno di cinquanta anni perché non l'ha mai visto giocare. Per noi "ragazzi" di quaranta anni "il profeta del gol" (titolo del documentario dedicatogli dal grande Sandro Ciotti) é un'eco che viene da lontano: un'immagine sbiadita su di una rivista scordata per alcuni anni in una casa al mare, un poster un po' vecchiotto dentro un negozio di articoli sportivi dei primi anni ottanta, un topolino dove é riportato il tabellone di Argentina '78. 

La mia di generazione é quella dalla seconda apertura delle frontiere, quella di Platini, Maradona, Zico, Falcao, Rumenigge e tanti altri, che a cavallo della vittoria del Mundial '82 arrivarono in Italia e diedero lustro al campionato più bello del mondo.

Tornando a Cruijff ed al suo innegabile fascino finisce di giocare nel Feyenoord nel 1984 dopo essere stato una bandiera dell'Ajax e della nazionale olandese e dopo essere diventato un semidio a Barcellona, dove per ben due volte veste la maglia della nazionale catalana!!!!

Tanti gli aneddoti o le immagini che lo fissano in maniera indelebile nell'immaginario collettivo come quell'azione solitaria all'inizio della finale di Germania '74 che porterá al rigore, le mogli dei giocatori in tribuna all'olimpia Stadium di Monaco, il gol di tacco in acrobazia, la velocità di esecuzione dei dribbling, la grazia in ogni suo gesto.

Quella mania di indossare la maglia numero 14 e quelle due maglie: quella arancione dell'Olanda e quella stranissima dell'Ajax bianca con la strisciona rossa centrale. Stiamo parlando degli anni '80 in Italia dove non esisteva né sky né tantomeno internet e se volevi vedere un po' di calcio internazionale ti dovevi affidare a Teleroma 56 e a Michele Plastino.

Una volta ad un suo giocatore disse: " Se sei in ritardo,dovrai partire prima la prossima volta."